AREE INFRASTRUTTURALI DISMESSE_ cambi di destinazione _RIUSO
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Görlitzer Park |
Molti sono gli
esempi di riuso urbano in queste aree, tra cui spicca il Görlitzer Park a Kreuzberg, nato dalla volontà caparbia di
un gruppo di Wessi , così venivano
chiamati i Berlinesi dell’Ovest, di voler dotare il quartiere di un’area
verde, che rappresenta oggi uno dei fulcri delle attività di Kreuzberg.
Il Görlitzer Park sorge sull’area già
occupata dalla vecchia stazione di testa Görlitzer Bahnhof, costruita tra il
1865 e il 1867 per collegare Berlino alle città di Cottbus e Görlitz nella
bassa Slesia _ ora Sassonia. La monumentale stazione in stile rinascimentale
progettata dall’architetto August Orth, faceva parte di un progetto di
espansione ferroviaria che in seguito doveva svilupparsi fino a Vienna _ come
ricorda la strada principale che chiude il parco a sud, Wiener Straße.
Nel 1882 la linea Berlino-Görlitz, sin
dall’inizio molto frequentata, diventa nazionale e la popolarità della stazione
che vantava una media di 70.000 viaggiatori al giorno ha un effetto stimolante
sulla zona circostante, nascono infatti a macchia d’olio nelle strade limitrofe,
attività commerciali e luoghi di ritrovo che la trasformano in uno dei punti
più vivaci della città.
Al fine di
migliorare l’accesso tra i due ambiti edificati in crescita – Wrangelkiez su
Görlitzer Straße e Reichenberger Kiez sulla Wiener Straße - viene costruito sotto
il sedime ferroviario un sottopasso che collega Oppelner Straße con Liegnitzer
Straße, il Görlitzer Tunnel anche detto "Harnröhre“.
Durante la
seconda guerra mondiale la stazione come il resto della città subisce gravi danni,
ma riesce a rientrare in servizio in pochi mesi.
Nel 1949 con la divisione della città in
quattro settori, la stazione si trova a far parte di quello americano nella
Berlino Ovest, e quindi la Deutsche Reichsbahn, compagnia ferroviaria statale
allora gestita dalle autorità orientali, decide di deviare il traffico a lunga
percorrenza su una stazione del settore sovietico, l’attuale Ostbahnhof. Un
paio di anni dopo, nell’aggravarsi delle relazioni tra Est e Ovest, la DDR
chiude la Görlitzer Bahnhof al trasporto passeggeri che a quel punto rimane
attiva solo per uno scarso servizio merci - soppresso nel 1985 - e la vasta
area passeggeri abbandonata in attesa di nuova destinazione.
Con la
costruzione del muro nel 1961 si
perse ogni speranza di ristrutturazione della stazione e fu decisa la
demolizione del complesso poiché ritenuto inutile e antisociale, per fare posto
alla costruzione della Südtangente, autostrada urbana diretta verso sud-ovest,
nonostante le continue proteste degli abitanti di Kreuzberg e la proposta di
trasformare l’area in un parco pubblico.
Nel corso
del decennio successivo l‘edificio fu smantellato un pezzo alla volta ma di lì
a poco si capì che il nuovo impianto stradale era impossibile da realizzare per
l’eccessiva vicinanza al Muro, quindi l’area rimase abbandonata a se stessa,
senza cura e vigilanza per anni, fino a quando nel 1980 grazie alle lotte del Comitato cittadino SO 36 – che prende il nome dallo storico codice postale di Kreuzberg
– iniziarono le operazioni di smaltimento e recupero della superficie
dell’area. Il ripristino costò molti sforzi al comitato, l’esercizio ferroviario e
decenni di inquinamento avevano lasciato il segno: furono rimossi 50 cm di
terreno, erba, rottami e rifiuti. Il desiderio di dare una risorsa spaziale al
quartiere, come fulcro urbano per il suo rilancio, era forte e alla fine portò
i suoi frutti. In occasione
dell’esposizione di architettura IBA 84,
fu lanciato un concorso di idee per il recupero di aree degradate e si ebbero
finalmente delle proposte ufficiali concrete e un Piano di Sviluppo dell’Area per Görlitzer.
Nel 1985 la Deutsche
Reichsbahn cede definitivamente il terreno e così nasce sul sito dell’ex
stazione il centro balneare Spreewaldbad progettato da Christoph Langhof, e nei
primi anni ‘90 il Görlitzer Park progettato dallo studio Freie Planungsgruppe
(FPB).
Il parco si
apre a Nord-Ovest con lo Schreitender Mensch di Rüdiger Preisler, una scultura in
travi d’acciaio alta 14 metri, per proseguire attraverso percorsi alberati,
passeggiate, piazze, piste ciclabili e scivoli naturali su aree collinari e pianeggianti le cui piante sono state scelte accuratamente per crescere su un
terreno difficile.
Parte delle
vecchie strutture restano perfettamente integrate nel nuovo impianto del parco.
I due capannoni merci, il palazzo degli uffici sede del frequentatissimo l’Edelweiss
Cafe, il ponte ferroviario che collega Görlitzer Park con il quartiere Alt-
Treptow e i resti del sottopassaggio visibili nell’arena naturale al centro del
parco perfettamente inseriti nel suo disegno.
L’edificio
storico vive oltre che nei nomi delle vie che costeggiano il parco, in una
delle stazioni della linea metropolitana U1, rinominata appunto Görlitzer
Bahnhof, sita a pochi isolati da Spreewaldplaz _ esempio di quanto i berlinesi
diano importanza alla storia dei luoghi.
La
partecipazione degli abitanti di Kreuzberg ha contribuito a rendere il
Görlitzer Park - chiamato amichevolmente Görli - uno dei luoghi più frequentati
e vivaci del quartiere. Si svolgono, infatti, al suo interno numerosi eventi, incontri
spontanei di giovani e non, attività sportive e ludiche.
Quella che
era un’area abbandonata, più assimilabile a una discarica che a un luogo
d’incontro, da molti anni è invece sede di locali, campi sportivi, parchi
giochi, un lago, due colline panoramiche e persino una vera e propria fattoria
per i bambini. Un
angolo riservato alle famiglie, dove è possibile spendere qualche ora all’aria
aperta immersi nella natura, anche se si è in una metropoli. I bambini entrano
in contatto con gli animali domestici e possono imparare realmente a occuparsi
di loro, oppure fare giardinaggio, aggiustare la propria bici e imparare a
dipingere, disegnare e suonare strumenti musicali.
I fattori
che andremo ad analizzare nella nostra ricerca sono strettamente legati a questa
forte capacità di ridare un’identità ai luoghi - storici - da parte di chi riesce a sentire
la città come la propria casa, cucirsela addosso e continuare a sfruttarla realmente.
Galleria correlata: QUI
A cura di
Ciampolillo Rina www.42mm.it
Munizza Zuleika www.berlino-explorer.com
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Ciampolillo Rina www.42mm.it
Munizza Zuleika www.berlino-explorer.com
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