Nel percorso tematico sul riuso urbano delle aree
infrastrutturali dismesse, si inserisce perfettamente il complesso del RAW Tempel, principale centro culturale
di Friedrichshain_ Berlino Est, che con le sue numerose attività ha dato un
grosso contributo nella valorizzazione del quartiere.
L’attuale RAW Tempel risiede nelle ex officine ferroviarie
della Warschauer Straße, più antico impianto infrastrutturale di
Friedrichshain. L’edificio originario fu fondato il 1° ottobre 1867 con il nome di Königlich-Preußische
Eisenbahnhauptwerkstatt Berlin II_ Deposito ferroviario dell’Impero
Prussiano Berlino II_ e apparteneva alla Preußischen Ostbahn, che raggiungeva la
Prussia occidentale fino al confine con la Russia.
L’impianto provvedeva alla manutenzione e riparazione di
locomotive e vagoni, per trasporto merci e passeggeri, dell’intera linea. Gli
edifici principali si trovavano su Revaler Straße, e la recinzione ovest si
chiudeva su Warschauer Straße, come adesso. Nell’arco di pochi anni l’impianto
raggiunse i 600 operai e l’impresa ampliata.
Nel 1882, dopo
l’apertura della linea metropolitana Stadtbahn
Berlin, l’attività ha un notevole incremento e i lavoratori raggiungono le
1200 unità comportando anche un’ulteriore espansione della struttura, fino a quando
nel 1920, con la fondazione della Deutsche Reichsbahn, acquista l’aspetto
attuale e prende il nome di Reichsbahnausbesserungswerk_
abbreviato in RAW.
Durante la seconda guerra mondiale le condizioni di lavoro
diventano difficili, sempre più operai sono chiamati alle armi e gran parte
delle strutture danneggiate dai bombardamenti. Nel 1945 le truppe sovietiche occupano il RAW e ne assumono la gestione
delle attività, modificandone anche la tipologia. Durante la DDR diventa area produttiva e di distribuzione di generi alimentari, alla fine degli anni '50 conta più di 1000 operai, è in questo ambito che nascono le prime associazioni operaie e il RAW diventa scena di scontri e occupazioni, che si placano solo nel '57 con l'introduzione delle quarantacinque ore settimanali di lavoro.
Nel 1967 in
occasione del primo centenario fu rinominato RAW - Franz Stenzer in onore dell’omonimo
comunista bavarese, membro del Reichstag e vittima del regime nazista.
Dopo la caduta del muro e la proclamazione della
riunificazione tedesca molte delle attività industriali in funzione nella DDR
furono dismesse, quindi nel 1991
fu annunciata la graduale chiusura dell’impianto_ prevista per il 1995_ in
ragione dell’eccesso di depositi manutentivi nella nuova Germania unita.
Dal 1994 tutto è
terminato e l’area resta abbandonata per qualche anno fino a quando vengono
costruite nuove sale, utilizzate dalla ditta Talgo per restaurare i treni notte
impiegati dalla Deutsche Bahn (DB), e poi un gruppo di residenti, organizzati nell’associazione
Friedrichshainer Kulturverein RAW-tempel
e.V, affitta parte dei locali per creare uno spazio multifunzionale e dare nuova
energia alla scena artistica e musicale del quartiere.
Dal 1999 il RAW Tempel da quindi nuova vita alle ex officine di fine
ottocento con le attività più varie, aiutato anche dalla vastità degli spazi a
disposizione e dalla grande partecipazione dei residenti locali. Con il lavoro
degli utenti, in collaborazione con le associazioni di quartiere, infatti, produce
un importante progetto socio-culturale comune di sviluppo urbano dal basso_ in netto contrasto con le logiche speculative
dello sviluppo dall’alto, tipiche di progetti come Mediaspree, che prevedono
l’acquisto delle aree da parte di privati e la conseguente costruzione di
strutture non destinate al pubblico.
Nelle molte sale si svolgono numerosi progetti autonomi di
diverso indirizzo, autogestiti dal RAW con il prezioso aiuto dei volontari e
parzialmente sostenute dai fondi pubblici e dal lavoro politico diretto alla
tutela degli edifici come risorse da proteggere e valorizzare. Si ottiene una
partecipazione civica ineguagliabile contro degrado e atti vandalici e in più
le attività socio-culturali sono stimolate a stanziarsi lì grazie agli affitti
agevolati.
La sala più affascinante è sicuramente l’Ambulatorium, un
grande ambiente coperto da un tetto a capriata e principale teatro della
programmazione culturale che prevede concerti, spettacoli di cabaret, letture,
workshop di danza e circo. Grandi produzioni di danza e teatro sono “collaudate”
in questi spazi e l’integrazione culturale tra artisti esperti di vario genere
risulta fondamentale anche per la loro riuscita.
Esternamente i muri degli edifici sono come tele, coloratissimi graffiti creano una street gallery spontanea e fanno da teatro al mercato di quartiere che si svolge ogni domenica nel cortile, oltre che ai numerosi eventi serali.
Esternamente i muri degli edifici sono come tele, coloratissimi graffiti creano una street gallery spontanea e fanno da teatro al mercato di quartiere che si svolge ogni domenica nel cortile, oltre che ai numerosi eventi serali.
Studi di produzione musica e video, sale prove, Atelier e
Associazioni di artisti, la scuola circense Vuesch con la sezione Zirkus Zack dedicata
ai bambini, la sede dell’associazione Skatehalle_ forse uno degli spazi più
grandi in Germania dove si pratica skateboarding, la sede berlinese di
ParkourONE che sfrutta una sala di 130 mq per i suoi corsi di preparazione, e
la più alta torre per arrampicata sportiva_ detta Kegel, sono solo parte degli
spazi voluti dal RAW.
Sono inoltre presenti numerosi bar e locali molto
frequentati, come l’Astra Kulturhaus o il club Cassiopeia, e il padiglione del
Ck 99 con i suoi spazi cyber lounges.
Qualche anno dopo la sua apertura, quando la laboriosità del
RAW Tempel ha già dato molti frutti,
la DB incarica la società VIVICO di creare un piano di sviluppo per l’area. Si
formulano diverse proposte che prevedono anche la costruzione di alloggi, ma
non vengono mai realizzate perché il progetto avrebbe dovuto lasciare quattro
edifici (il 10% dello spazio) al RAW per uso culturale. Punto a favore
dell’associazione che riesce comunque a ottenere un contratto regolare per
utilizzare uno degli edifici.
Ma i piani capitalistici di rinnovamento non si fermano. Nel
2007 la R.E.D. Berlin Development, nuova società proprietaria, cerca di sfrattare
il RAW con l’accusa di utilizzare gli altri tre fabbricati illegalmente, ma
anche in questo caso l’importanza e le finalità di interesse comune per la
comunità, portate avanti dal centro della Revaler Straβe e testimoniate anche
dal sindaco del Municipio_Friedrichshain-Kreuzberg, in qualche modo gli
concedono altro tempo.
Si apre un tavolo di trattative tra la R.E.D.,
l’associazione di difesa del RAW la Revaler 2eck e i rappresentanti dei
cittadini del quartiere, che però non porta a una soluzione finale. Il RAW
Tempel ha un contratto d’uso fino al 2019, che non può essere rinnovato e lo
obbliga a non opporsi a eventuali futuri piani di risistemazione dell’area.
Al momento la situazione contrattuale non è particolarmente
chiara, forse anche per i numerosi tentativi di sistemare la situazione, mai
completamente concludenti. Nel contratto è menzionato il cosiddetto rinnovamento, da fare nella zona, ma allo
stesso tempo gli edifici sono classificati come monumenti storici e qualsiasi intervento richiederebbe un restauro
molto dispendioso.
La situazione è sempre più complessa. Uno dei luoghi socio-culturali
che hanno contribuito a fare la storia di Berlino degli ultimi vent’anni rischia
di terminare le sue attività nel 2019, i finanziamenti statali non arrivano da
tempo, perché senza un contratto a lungo termine non si possono chiedere
sovvenzioni e l’unica soluzione, che coincide con il restauro degli edifici_ monumenti
storici, richiede una notevole somma di denaro che lo stato non può destinare
per i motivi sopra elencati. Nel frattempo le circa
sessanta attività di vario indirizzo, presenti nell’area, continuano.
Cosa succederà dopo il 2019?
Il RAW Tempel è una realtà di riuso urbano già ben radicata, quindi individuare nell’area una possibile riqualifica urbana degli spazi ancora dismessi, che si integri con le attività esistenti e preveda il restauro delle strutture ottocentesche, nel rispetto della street art che ora la caratterizza, sarebbe un segno di riconoscimento tangibile per chi, come l’associazione Friedrichshainer Kulturverein RAW-tempel e.V, ha trovato la maniera più produttiva e sinergica di riportare gli abitanti in un luogo altrimenti destinato all’abbandono.
A cura di
Ciampolillo Rina www.42mm.it
Munizza Zuleika www.berlino-explorer.com
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