martedì 11 dicembre 2012

Stadtbad Prenzlauerberg_ Da piscina ad Hotel

Stadtbad Prenzlauerberg

La Berlino di fine '800, una delle più grandi città industriali europee, è in rapida crescita, ma l'area tra la tra Königsstadt e Rosenthaler Vorstadt, l'attuale Prenzlauerberg, area periferica fuori dalle mura cittadine e zona di impianti produttivi, viene inizialmente trascurata.

Si decide di porre rimedio a questa condizione con la costruzione di un ospedale e di rispondere all'esigenza dei problemi sanitari legati alla mancanza di servizi igenici, con la costruzione di un bagno pubblico - Volksbad

La maggior parte delle abitazioni, se anche avevano il lusso di un avere un impianto idraulico interno, erano dotate solo di un bagno condiviso nelle scale, in ogni caso sprovvisto di doccia o vasca; per questo motivo nel bagno pubblico non è prevista solo la piscina, ma vengono costruiti una serie di piccoli bagni privati. 


I piani per la piscina in stile rinascimentale tedesco sono ad opera di L. Hoffmann, architetto e commissario all'urbanista di Berlino, elaborati nel 1897 i lavori i costruzione terminano nel 1902. L'assoluta funzionalità costruttiva e l'attenzione per i dettagli decorativi dello scultore O. Lessing, fanno della Stadtbad di Oderberg strasse uno dei più interessanti edifici pubblici dei primi del Novecento. Di Hoffmann è anche il progetto della Gemeinde Doppelschule, una scuola adiacente all'edificio principale della piscina, struttura che ospita oltre alle sale da bagno e le sale d'attesa al primo livello, anche gli appartamenti per gli insegnanti ai piani superiori.

Sopravvive fortunatamente ai bombardamenti delle due guerre e rimane in funzione nella Berlino Est post-divisione, continuando a rappresentare non solo una soluzione pratica alla mancanza di servizi igenici privati, che ancora scarseggiano nelle abitazioni, ma anche e sopratutto un luogo d'incontro.

La Berlino della DDR non possiede fondi sufficienti a sostenere opere di modernizzazione per abitazioni private, si limita quindi ad aggiungere all'impianto originale, una sauna nel '77 e un nuovo sistema di riscaldamento con un orribile camino in cemento, nell '85, ma nonostante i tentativi di mantenere agibile la struttura, le crepe nei soffitti a volta e nel pavimento, portano alla chiusura definitiva della piscina.

Nel '90, i piani per la riqualificazione previsti già durante la DDR sono ormai storia, dopo la riunificazione, per iniziativa di privati cittadini, i quali chiedono il restauro e il riuso dello stabilimento, vengono riaperti i bagni e la sauna, trovandosi in condizioni migliori rispetto al resto della struttura, purtroppo però, tutte le proposte di piano di ripristino falliscono a causa degli elevati costi di ristrutturazione, l'impianto viene così definitivamente chiuso nel '97.

Nel 2000 l'associazione diventa un consorzio con 20 soci fondatori che arrivano a 1000 membri in soli 2 anni, la fondazione riesce ad acquistare l'edificio nel 2007, ma essendo i costi impossibili da sostenere, il dipartimento per lo sviluppo urbano di Berlino, boccia il piano di recupero delle strutture.

L'impianto inizia ad essere utilizzato per eventi culturali, in modo da coprire i costi di gestione dell'edificio, dal 2011 questi sono a carico della scuola di lingua GSL, nuova società proprietaria dell'intera area, con sede proprio dove sorgeva l'antica scuola di Hoffmann.

I nuovi propietari, che si propongono per ristrutturare anche l'impianto della piscina, ricevono l'approvazione per piani di costruzione di un hotel con immancabile Spa-centro benessere, a condizione che alcune parti della  struttura rimangano accessibili al pubblico, favola alla quale crediamo ben poco.

Non sempre i progetti di riuso e ripristino di antiche strutture possono essere sostenuti da associazioni indipendenti, come abbiamo evidenziato ad esempio per le ex officine ferroviarie RAW a Friedrichshain o per il Bethanien, antico monastero trasformato in casa per artisti,a Kreuzberg. Nel caso della Stadtbad Prenzlauerberg neanche la città di Berlino è in grado di sostenere le esorbitanti spese di ristrutturazione per riabilitare gli edifici, questi sono i casi in cui le strutture vengono messe in vendita al miglior offerente, decretandone spesso la fine dell'originaria vocazione pubblica.

Per consultare i nuovi piani di recupero questo il sito

A cura di
Munizza Zuleika www.berlino-explorer.com

Galleria fotografica a cura di Dario Jacopo Laganà.



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