lunedì 3 dicembre 2012

Quale futuro per il Prinzessinnengärten?

Prinzessinnengärten_ Giardino nomade

Per la serie "Lust auf Stadt" Voglia di Città, la testata Zeit-online dedica un articolo al progetto di verde nomade Prinzessinnengärten, dal titolo "Gekommen, um wieder zu gehen" letteralmente, arrivare e tornare indietro. A. Haeming si domanda qual'è l'atteggiamento di Berlino, rispetto al rischio che, gli spazi abbandonati della città rivitalizzati da utenti temporanei, vengano messi in vendita in caso di successo del progetto, come sta succedendo per il Giardino delle Principesse.

C'erano una volta due tigli, si chiamavano Walter e Momper, quasi 30 anni fa il deputato Walter Momper (SPD),  pianta i due giovani alberi su una terra desolata in Moritzplatz a Kreuzberg. I due alberi avrebbero dovuto rendere il  vuoto più verde e attraente, con questo piccolo gesto di protesta, Momper spera di rendere appetibile agli occhi degli investitori uno dei punti più desolati di Kreuzberg.

Fino a quando M. Clausen e R. Shaw, quattro anni fa, hanno l'idea di fondare un giardino di quartiere nel centro della città. Nel 2009 la Nomadisch Grün-Verde Nomade ottiene l'uso temporaneo del terreno in Moritzplatz. L'area vuota e abbandonata da anni viene ripulita, si cominciano a piantare ortaggi e erbe in contenitori mobili. Nasce così il Prinzessinnengärten-Giardino delle Principesse, destinato ad essere fin dall'inizio, un esperimento pilota di giardino e orto urbano, un mix tra un'iniziativa quartiere e un modello di vita sostenibile in città, un vero e proprio progetto sociale non istituzionalizzato nato dal basso.


In soli quattro anni la piccola impresa cresce notevolmente, il giardino diventa un punto di riferimento per il quartiere e ottiene finanziamenti per collaborazioni con scuole e asili, tutte le esperienze vengono raccolte in un libro, per supportare la diffusione della visione che guida il progetto, lo sviluppo sostenibile delle aree abbandonate di Berlino. Il Giardino Urbano acquista così grande notorietà e con il successo del progetto, pezzo per pezzo, intorno alla rotonda, si costruisce un nuovo paesaggio urbano, 3 anni fa inaugura la Betahaus, uno dei coworking più funzionali di Berlino, dall'altro lato della piazza si affaccia Modulor un conceptstore per il design sostenibile, con tanto di caffetteria ristorante e libreria di settore.

Ma l'uso temporaneo è sempre un uso provvisorio del suolo, già da settembre Clausen e Shaw dimostrano pubblicamente la loro preoccupazione in merito alla possibilità che il Prinzessinnengärten potrebbe ben presto essere venduto dal Liegenschaftsfond- propietà dei fondi statali di Berlino, che annuncia l'interesse di due potenziali investitori.

Il caso del giardino delle principesse dimostra come, il successo di un progetto d'uso temporaneo può portare i proprietari pubblici o privati ad un grosso dilemma. Berlino è una città che beneficia strategicamente della presenza di molti terreni ed edifici liberi, i quali con idee innovative sono in in grado di far rivivere un intera area della città. Gli utenti, a loro volta, in gran parte giovani imprenditori creativi o artisti, hanno la possibilità di trasformare le loro idee, in uno spazio libero e a buon mercato, questo almeno per ora, quale la politica che la città decide di seguire? 

Dal successo delle idee delle piccole imprese come quella del giardino nomade, si evidenzia la possibilità di mettere in atto il tanto professato concetto di sviluppo sostenibile, in un'area, fino a quel momento, priva di interesse, quando poi gli investitori scoprono che la proprietà diventa più attraente e raddoppia il suo potenziale economico, sorge la domanda: Chi se ne deve andare? 

Marco Clausen spiega che per il Prinzessinen, uno dei problemi fondamentali è il tempo, con un contratto di locazione ad un anno, non è possibile strutturare un piano economico e di raccolta fondi "Abbiamo bisogno di un orizzonte di programmazione di almeno cinque anni, altrimenti non si possono acquisire ulteriori fondi per i nostri progetti educativi"

Il caso del Giardino delle Prinicpesse, sostenuto anche dal sindaco di quartiere Franz Schulz, ha un valore fortemente simbolico, poiché le decisioni che verranno prese in merito alla questione, potrebbero determinare il futuro della pianificazione urbana della città. Schulz, Clausen e Shaw propongono un reale processo di partecipazione pubblica, al fine di poter lavorare insieme su che ne sarà del luogo.


Diverse soluzioni possono essere trovate a questo dilemma, fino ad allora, il Prinzessinnengärten si prepara ancora una volta a superare il prossimo inverno.

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Galleria Fotografica Prinzessinnengärten-Foto

Zeit-online 9.11.12 Articolo Originale

A cura di
Ciampolillo Rina www.42mm.it
Munizza Zuleika www.berlino-explorer.com

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